Manutenzione ascensori: cosa prevede la normativa vigente
28
Mar

Manutenzione ascensori: cosa prevede la normativa vigente

Agevolazioni e normativa, Ascensori, Manutenzione, Modernizzazione

Sommario:

Il tema della manutenzione ordinaria degli ascensori è uno degli aspetti fondamentali legati alla corretta gestione di un impianto di ascensione e di mobilità verticale.

Ma che cosa prevede la normativa vigente in tal materia?

Quali sono gli obblighi e le linee guida fornite dalla legge?

Vediamolo insieme in questo articolo.

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Cosa prevede la normativa sugli ascensori e la loro manutenzione

Per fare un po’ di chiarezza su questo aspetto, cominciamo con il ricordare che la norma di riferimento è l’art. 15 del dpr 162/99, il quale stabilisce l’obbligo – per il proprietario di un ascensore – di affidare la manutenzione dell’impianto a una persona che sia munita di un certificato di abilitazione o a una ditta specializzata.

Ascensore fai da te? No, grazie. Categoricamente

La normativa su ascensori e manutenzione che abbiamo citato ha una significato ben preciso: tutte le operazioni volte a prevenire guasti o alla riparazione dell’ascensore devono essere eseguite da personale qualificato, la cui professionalità sia stata rigorosamente accertata.

Ne deriva che è vietato effettuare una manutenzione dell’ascensorefai-da-te”, o affidarla a persone che non siano in possesso delle opportune abilitazioni, riconosciute e individuate dalla legge.

Le visite di manutenzione ascensori

Chiarito quanto precede, è anche opportuno ricordare che la legge prevede due distinte attività in carico a chi ha la responsabilità della manutenzione dell’impianto.

1)    Manutenzione preventiva dell’ascensore

La prima attività è rappresentata dalle visite di manutenzione preventiva degli ascensori. Il manutentore ascensorista le effettua per verificare il regolare funzionamento dei principali componenti dell’impianto. In particolare, è suo compito verificare il funzionamento delle porte dei piani e delle serrature, e assicurarsi del buon stato di conservazione delle funi. Durante l’intervento, il manutentore effettua le necessarie riparazioni e sostituisce i pezzi usurati. Svolge anche le comuni operazioni di pulizia e di lubrificazione delle parti.

2)    Verifica integrità ed efficienza dei dispositivi dell’impianto

La seconda attività consiste nella verifica di integrità ed efficienza dei dispositivi e dei componenti da cui dipende la sicurezza dell’ascensore, come funi e paracadute. È per questa seconda attività che il legislatore ha fissato una frequenza minima da rispettare nei controlli (una volta ogni sei mesi): di contro, per le visite di manutenzione preventiva la legge non indica una frequenza precisa, poiché questa dipende dalle esigenze dell’impianto.

È opportuno condividere con il manutentore ascensorista un calendario di visite, che sia ponderato sulla base di:

  • frequenza minima per le visite sull’integrità e sull’efficienza secondo quanto previsto dalla legge;
  • esigenze specifiche e caratteristiche dell’impianto che determinano il numero di visite di manutenzione preventiva. Per stabilire la frequenza degli interventi di questo tipo bisogna considerare gli aspetti distintivi tecnici, lo stato di conservazione, le sue condizioni particolari e l’intensità di utilizzo.

Manutenzione straordinaria e ordinaria degli ascensori: qual è la differenza

La normativa del dpr 162/99 focalizza l’attenzione sulla manutenzione ordinaria degli impianti per la mobilità verticale.

Sentiamo, però, spesso parlare di manutenzione straordinaria degli ascensori: in che cosa si differenzia dalla prima?

La manutenzione preventiva e gli interventi di verifica ed efficienza dell’impianto per gli spostamenti verticali rientrano nella manutenzione ordinaria.

Dunque, in sintesi, la manutenzione ordinaria degli ascensori comprende gli interventi periodici stabiliti come obbligatori dalla legge.

Le operazioni straordinarie, invece, hanno a che fare con gli imprevisti.

Se si verifica un guasto improvviso che non è contemplato dal contratto di mantenimento ordinario in essere, gli interventi che ne conseguono ricadono nel territorio della manutenzione straordinaria degli ascensori.

Chi paga manutenzione straordinaria e ordinaria degli ascensori

Un aspetto da considerare è la ripartizione dei costi associati alla cura e alla conservazione di un impianto per la mobilità verticale.

Anche questo fattore di gestione dell’ascensore è normato dalla legge.

Nel caso di ascensori per ville o villette private, è chiaro che tutte le spese sono a carico dei proprietari.

Un discorso diverso vale per i condomini.

L’articolo di legge di riferimento è il 1123 cc.

Si stabilisce che per la manutenzione degli ascensori i costi vanno suddivisi tra tutti i condomini in proporzione all’uso che ciascuno ne può fare e all’ampiezza della sua proprietà.

Questo significa che chi abita ai piani alti pagherà una cifra maggiore per gli interventi sull’impianto rispetto a chi abita ai piani inferiori.

Le persone che risiedono al piano terra sono di solito esonerate dalle spese per il mantenimento di un ascensore sicuro e funzionante.

Manutentore ascensorista: perché è così importante

Dalle indicazioni della normativa sugli interventi per conservare il corretto funzionamento degli ascensori emerge quanto sia importante la figura del tecnico manutentore ascensorista.

Il documento che ne certifica la professionalità è chiamato “Certificato di abilitazione alla qualifica di manutentori di ascensori e montacarichi”.

Può essere conseguito solo dopo un corso teorico e pratico e il superamento di uno specifico esame al termine delle lezioni.

Una volta che ha preso in carico la manutenzione di un impianto, il tecnico manutentore ascensorista procede con un’accurata ispezione di ogni parte meccanica al fine di valutarne stato di conservazione e caratteristiche tecniche.

Se stabilisce che sono verificate le condizioni di utilizzo, pianifica poi un attento programma di manutenzione ascensori.

Nel piano va a indicare il numero annuo delle visite di manutenzione preventiva, finalizzate a una corretta conservazione delle prestazioni dell’ascensore, tenendo presenti gli aspetti di cui sopra.

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